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CARATTERE DELL’ISTITUTO

Fini istituzionali

L’Istituto Gramsci Siciliano-Onlus svolge attività di raccolta, tutela e valorizzazione del patrimonio documentario, archivistico, bibliografico e di fonti orali relativo alla storia della Sicilia e al suo ruolo nell’area mediterranea, nonché di promozione culturale, di formazione, di istruzione e di ricerca in questo ambito specifico. Per il conseguimento di queste finalità istituzionali l’IGS-Onlus promuove tra l’altro:
a) l’incremento, la tutela e la valorizzazione dell’Archivio, costituito da documenti originali relativi alla storia della Sicilia, all’Autonomia siciliana e al movimento operaio e contadino del Mezzogiorno. Tali documenti provengono perlopiù da donazioni da parte di protagonisti della storia politica, sociale e sindacale siciliana;
b) l’incremento, la gestione, la promozione e la valorizzazione della Biblioteca, intesa come struttura di servizio culturale indispensabile al conseguimento dei fini statutari;
c) l’instaurazione di un proficuo rapporto di collaborazione con le Scuole e le Università, quale contributo alla formazione civile dei giovani, attraverso la disponibilità dei materiali raccolti nella Biblioteca e nell’Archivio, e l’organizzazione di specifiche manifestazioni su temi concordati con le istituzioni scolastiche e universitarie;
d) studi, ricerche e momenti di libero dibattito sui problemi della società contemporanea, e sulle sue trasformazioni economiche, politiche, sociali, istituzionali e culturali;
e) la pubblicazione di volumi e di periodici attinenti alla propria attività, in proprio o attraverso accordi con case editrici esterne;
f) lo svolgimento di attività formative e seminariali, anche sulla base di apposite convenzioni con altri enti pubblici e privati.

Notizie storiche

L’Istituto, con sede a Palermo, è un’associazione senza fini di lucro, riconosciuta come persona giuridica con Decreto del Presidente della Regione siciliana del 5 ottobre 1989.
Esso fu fondato nel 1978 da un gruppo di intellettuali siciliani animato dallo storico Francesco Renda e ha cominciato a svolgere la propria attività dotandosi fin dall’inizio di una Biblioteca e di un Archivio storico. Entrambe le strutture sono aperte al pubblico per 6 giorni alla settimana per complessive 40 ore settimanali (dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 17, il venerdì e il sabato dalle
9 alle 13).
Dall’epoca della sua fondazione l’Istituto Gramsci Siciliano svolge una funzione culturale ad ampio raggio, offrendo a studiosi, studenti, semplici cittadini, con le sue strutture e la sua attività, un servizio di elevato e riconosciuto valore. Tale funzione ha potuto potenziarsi grazie alla concessione da parte del Comune (anno 2000), di una sede ampia e funzionale (Pad. 18 ai Cantieri Culturali) che ha posto l’Istituto nella condizione di ampliare la propria offerta culturale e assumere, con orari certi e convenuti d’intesa col Comune, il ruolo di centro di cultura aperto e biblioteca di quartiere.
L’Istituto Gramsci siciliano mette spesso a disposizione, con molta liberalità, i propri locali per lo svolgimento di attività promosse da altri Enti o gruppi di cittadini “senzatetto”.
L'Istituto fornisce inoltre un contributo culturale di prim’ordine in vari ambiti:
rapporti con le scuole: percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (ex alternanza “Scuola lavoro”) per gli studenti delle scuole superiori come previsto dalla normativa vigente (L. 145/2018);
rapporti con l'Università: convenzione con l'Università di Palermo e l’Università Ca’ Foscari di Venezia per tirocinio curriculare di formazione ed orientamento;
adesione al Patto locale per la lettura del Comune di Palermo. Strumento di governance delle politiche di promozione del libro e della lettura adottato dal ‘Centro per il Libro’;
- supporto logistico-culturale ad attività di creazione  documentaristica e cinematografica, per es.: “Gramsci 44”, di Emiliano Barbucci; “La corsa dell’Ora”, di Antonio Bellia; film-documentario su Pompeo Colajanni “Comandante Barbato. Un partigiano dalla Sicilia”, di Enzo Rizzo; film documentario sul sacco edilizio di Palermo; film-documentario di Maresco.

Strutture

L’Archivio, dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica della Sicilia in data 07.06.1983, e poi ribadito di Interesse Culturale con decreto MIBACT-SAAS-SIPA n. 82, del 03/08/2017 della Soprintendenza Archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo, che conserva documentazione che va dagli anni ’40 del Novecento agli anni 2000, aperto al pubblico per 6 giorni alla settimana per complessive 40 ore settimanali (dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 17, il venerdì e il sabato dalle 9 alle 13), è stato costituito con lo scopo di reperire, salvaguardare e mettere a disposizione dei ricercatori materiale documentario di particolare interesse per la storia della Sicilia contemporanea. Nel corso degli anni esso si è arricchito di sempre nuovi apporti e attualmente conserva 58 fondi tra archivi di enti e associazioni, di persone e raccolte documentarie, che occupano nel loro complesso oltre 300 metri lineari. Per la sua ricchezza e per la sua specificità rappresenta una preziosa e imprescindibile fonte per la conoscenza della storia contemporanea della Sicilia e del Mezzogiorno.
Tra i fondi archivistici conservati, si segnalano l’archivio dell’Associazione nazionale partigiani italiani e quello del Comitato di solidarietà democratica, un’organizzazione sorta nel ’48 per assistere legalmente quanti venivano colpiti dalle misure repressive durante le lotte per la riforma agraria.
Di particolare rilevanza sono gli Archivi del Partito comunista italiano: “Comitato regionale siciliano”, unico archivio in Sicilia del Pci regionale; Federazioni provinciali di Palermo, Agrigento, Enna, Trapani, Termini Imerese; “Gruppo parlamentare del Partito comunista all’Assemblea regionale siciliana”.  La documentazione, fonte preziosa per la ricerca storica, testimonia l’attività e il ruolo svolti dal Pci nelle vicende politiche siciliane.
Gli archivi di persone comprendono le carte di alcuni dei maggiori dirigenti del Pci siciliani: tra questi Pio La Torre (le carte originali sono state donate all’Istituto nel 1982 dalla vedova Giuseppina Zacco La Torre), Pancrazio De Pasquale (donate nel 2010 da Simona Mafai), Pompeo Colajanni, Girolamo Li Causi, Calogero Roxas e di intellettuali quali Marcello Cimino e Vittorio Nisticò, giornalisti del quotidiano L’Ora. L’Istituto conserva inoltre le carte di Andrea Finocchiaro Aprile, uno dei protagonisti del movimento indipendentista siciliano nel secondo dopoguerra.  L'Archivio storico è sede di tirocinio del corso di Laurea in Lettere e Filosofia e Scienze Storiche dell'Università di Palermo.

La Biblioteca conserva materiale bibliografico sulla storia del Mezzogiorno d’Italia e della Sicilia. Il patrimonio librario, di oltre 35.000 volumi, comprende, oltre a libri di storia e di politica, numerosi testi di letteratura, filosofia, diritto, scienze naturali, etc., sicché la Biblioteca assolve anche un ruolo di centro di lettura aperto alla città. Per facilitare l’incontro con i libri, l’organizzazione del materiale documentario rispetta gli schemi delle biblioteche a scaffale aperto, dove l’intero patrimonio librario è direttamente accessibile ai lettori. Recentemente donati alla Biblioteca i circa 5000 volumi appartenuti a Vittorio Nisticò, direttore de L’Ora dal 1955 al 1975. Tale fondo librario e documentale costituirà, se il Comune concederà uno spazio aggiuntivo contiguo (già individuato), il fondamento di un settore denominato "La stanza de L'Ora", dove saranno conservati inoltre, in versione digitale, i documenti di altri giornalisti de L'Ora come Marcello Cimino, Etrio Fidora e Francesco La Licata. Cospicuo il settore delle pubblicazioni dedicate al fenomeno mafioso: il costante rapporto della Biblioteca con le scuole presenti nel territorio sottolinea il ruolo fondamentale che tali istituzioni svolgono, per ragazze e ragazzi, nel processo di consapevolezza dei diritti di cittadinanza.

La Biblioteca fa parte del Polo della Regione siciliana del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), e svolge servizio di prestito interbibliotecario regionale e nazionale.

L’Emeroteca Aperte alla consultazione pubblica sono le raccolte dei quotidiani locali e nazionali, tra i quali: il Giornale di Sicilia (posseduto dal 1949), L’Ora (posseduto dal 1949, richiestissimo), L’Unità (posseduto dal 1933), La Repubblica (posseduto dalla fondazione 1976), e La voce della Sicilia, giornale pubblicato tra il 1945 e il 1948, di cui l’Istituto ha curato la ristampa anastatica e successivamente la digitalizzazione. Già digitalizzate le riviste Il siciliano nuovo (1950-1951), La voce comunista (1944-1945), L’autonomia (1964-1965), Quaderni siciliani (1974-1977), La rivoluzione liberale di Piero Gobetti (1924-1925); la digitalizzazione di altri periodici storici, tra i quali alcune annate de L’Ora, è in corso. Tra le riviste estinte, tutte in edizione originale: L’Ordine nuovo di Antonio Gramsci (1919-1924), La Rivoluzione liberale di Piero Gobetti (1924-25), Il Politecnico di Elio Vittorini (1946-47). Tra le riviste correnti: Quaderni storici, Sapere, Rivista economica del Mezzogiorno, Micromega, etc.


La Sala di lettura dispone di 60 posti e di 4 postazioni internet per i lettori. Essa è inoltre, con i suoi 150 posti a sedere, uno spazio aperto a manifestazioni culturali, presentazioni di libri, dibattiti, seminari, mostre organizzate sia dall’Istituto che da altri enti ed associazioni cittadine, regionali o nazionali.

Attività scientifica
L’Istituto ha sviluppato, nei molti decenni della sua esistenza, una intensa attività di ricerca sotto forma di convegni, seminari, dibattiti, mostre, pubblicazioni, spesso in collaborazione con istituzioni culturali italiane e straniere. Tra queste: Université de Paris Sorbonne, Ambasciata di Francia a Roma, Ministero della cultura e del turismo della Grecia, , Istituto siciliano di studi bizantini e neoellenici “Bruno Lavagnini”, Ambasciata di Grecia in Italia, Istituto polacco di Roma, Fondazione Gramsci di Roma, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Camera dei Deputati, Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli di Roma, Università di Palermo, Università di Roma Tre, Università di Napoli, Università di Catania, Università di Messina, Biblioteca centrale della Regione siciliana, Soprintendenza del mare della Regione siciliana, Comune di Palermo, Goethe Institut, Centro culturale francese, Comunità greca “Trinacria”, Istituto nazionale di Urbanistica, Centro studi “Feliciano Rossitto” di Ragusa, CNR, Wwf, Arcidonna, Libera, Pro-loco Selinunte di Castelvetrano, Centro di accoglienza Le Onde, Seconda casa circondariale di Pagliarelli di Palermo, Palermograd, Riviste Mezzocielo, Segno, In Trasformazione. Tra le scuole pubbliche: Istituti scolastici Umberto I e L. Russo di Caltanissetta, Istituto superiore don G. Golletto di Corleone, Liceo classico europeo del Convitto nazionale di Napoli; e a Palermo: Scuola elementare A. Gabelli, Scuola media Garibaldi, Scuola media G. Cocchiara, Scuola media A. Ugo, Convitto nazionale Giovanni Falcone, Educandato statale Maria Adelaide, Istituto Tecnico Commerciale F. Crispi, Istituto magistrale Regina Margherita, Istituto socio-psico-pedagogico G. A. De Cosmi, Liceo artistico D. Damiani Almeyda, Liceo scientifico A. Einstein, Liceo scientifico G. Galilei, Liceo classico Vittorio Emanuele II, Liceo classico G. Meli, Liceo classico Garibaldi, e molte altre.

Pubblicazioni. Fin dall’epoca della sua fondazione l’Istituto Gramsci ha avuto cura di trasformare in durature pubblicazioni le occasioni di incontro e di dibattito (Convegni, Seminari, etc.) da esso organizzate, e più in generale di dar vita a una serie di collane editoriali di carattere scientifico. Tale attività si concretizza a tutt’oggi in n. 133 volumi, pubblicati in proprio dall’Istituto, o in convenzione con case editrici (Sellerio, Sciascia, Carocci, Editori Riuniti, Istituto Poligrafico Europeo, etc.). 

Storia, politica, economia, letteratura, urbanistica, antropologia, beni culturali, sociologia costituiscono i campi più frequentati da iniziative tutte accomunate dalla costanza dello sguardo rivolto alla società, alle sue tradizioni, ai suoi fermenti innovativi, alle sue svolte epocali.